Semaglutide: nuove evidenze sui benefici cardiovascolari anche oltre il diabete
Negli ultimi anni semaglutide ha rivoluzionato il trattamento dell’obesità grazie alla sua capacità di ridurre il peso corporeo e migliorare numerosi fattori di rischio cardiometabolico. Ora, una nuova e importante meta-analisi pubblicata su BMC Cardiovascular Disorders porta ulteriori conferme sui benefici cardiovascolari di questo farmaco, rafforzando il ruolo dei GLP-1 RA non solo nel diabete, ma anche nelle persone con obesità e rischio cardiovascolare elevato .
Lo studio: quattro grandi trial, oltre 27.000 pazienti
La revisione sistematica ha analizzato 4 trial clinici randomizzati, includendo 27.617 partecipanti, di cui oltre 8.800 senza diabete, ma con obesità e storia di malattia cardiovascolare.
Questa è una novità rilevante: gli effetti del semaglutide non sono più confinati alla popolazione diabetica.
I trial hanno confrontato semaglutide (in formulazione orale o iniezione settimanale) con placebo, con follow-up da 16 a quasi 40 mesi.
Riduzione del rischio cardiovascolare: un beneficio solido
I risultati mostrano una riduzione significativa del rischio di eventi cardiovascolari maggiori (MACE):
–19% / –22% di MACE (infarto, morte cardiovascolare, eventi cardiaci gravi)
Riduzione di mortalità cardiovascolare
Riduzione dell'infarto non fatale
Questi numeri sono particolarmente importanti per le persone con obesità, che presentano un rischio cardiovascolare aumentato anche in assenza di diabete diagnosticato.
Dove il beneficio non è significativo?
Lo studio non ha osservato riduzioni significative in:
ictus non fatale
ricoveri per scompenso cardiaco
ricoveri per angina instabile
Questo suggerisce che il beneficio di semaglutide riguardi soprattutto la prevenzione dell’infarto e degli eventi cardiaci più direttamente legati all’aterosclerosi.
Sicurezza: meno eventi gravi, ma più interruzioni
Un dato molto interessante: i pazienti in terapia con semaglutide hanno avuto meno eventi avversi gravi rispetto al placebo.
Tuttavia, il farmaco è stato associato a:
maggior rischio di interruzione del trattamento, spesso per motivi gastrointestinali
Le interruzioni rappresentano un aspetto clinico importante, soprattutto nella gestione cronica del peso, dove continuità e aderenza fanno parte del successo terapeutico.
Nessun aumento significativo è stato osservato per:
pancreatite acuta
danno renale acuto
neoplasie
Perché questi risultati sono importanti nel trattamento dell’obesità
L’obesità è una condizione cronica che aumenta drasticamente il rischio di eventi cardiovascolari. La presenza di nuove terapie in grado di indurre calo ponderale e allo stesso tempo ridurre eventi cardiaci maggiori rappresenta una svolta.
Questa meta-analisi conferma che:
il beneficio cardiovascolare dei GLP-1 RA non dipende solo dal controllo glicemico;
semaglutide agisce anche su infiammazione, funzione endoteliale, pressione arteriosa e composizione corporea;
il miglioramento dei parametri metabolici si traduce in un impatto clinico concreto.
Questi risultati sono in linea con quanto già osservato nel SELECT Trial, che ha mostrato riduzioni di MACE anche in persone con obesità e senza diabete.
Conclusioni per la pratica clinica
Semaglutide si conferma una terapia cardine non solo per la perdita di peso, ma anche per la protezione cardiovascolare, in particolare nei pazienti con obesità e storia di malattia cardiovascolare.
In sintesi:
Riduce il rischio di infarto e morte cardiovascolare
Non aumenta i rischi di eventi gravi come pancreatite o tumori
Ha un profilo di sicurezza favorevole
Richiede attenzione nel gestire gli effetti gastrointestinali per ridurre le interruzioni
Per le persone con obesità e alto rischio cardiovascolare, rappresenta oggi una delle opzioni terapeutiche più efficaci e con più evidenze a supporto.